martedì 23 luglio 2013

RomaSuonaBene incontra i Julian Mente trionfatori del contest Anime di Carta 2013

Hanno primeggiato su oltre quattromila band venute da tutta Italia, molte delle quali veramente toste e di alto livello, con schiere immense di affezionatissimi fans, molti anni di esperienza, dischi, grandi esibizioni live dietro le spalle. Eppure sia pubblico che giurie tecniche, hanno stabilito che i più bravi tra i bravi sono loro, i Julian Mente di Foligno. Nati nell'estate del 2006 hanno voluto sin da subito unire sonorità oltreoceano alla lingua italiana, cercando di alternare atmosfere cruente ad altre più delicate, proponendosi come qualcosa di veramente nuovo nella scena musicale italiana. La band inizia la composizione in sala prove nell'ottobre 2006 concentrandosi su pezzi rock alternative.
Ad inizio 2009 esce l’EP Rumore, primo lavoro della band, registrato presso l’Urban Music Club di Perugia. Il disco gli ha permesso di farsi conoscere in Umbria, partecipando a vari concorsi e alle selezioni di Italia Wave, dove sono arrivati per due anni di seguito alla finale regionale, ma anche di aprire concerti a band come Giardini di Mirò, Ministri, 99 Posse.
Conosciamo più a fondo questi ragazzi che ci raccontano, per bocca del cantante Diego Fratini un po' di loro e della loro musica... parlando dei progetti futuri dopo la loro meritata vittoria al contest Anime di Carta 2013.
Come nasce il nome Julian Mente?
"Il nostro nome non ha una identità ben precisa, è stata una scelta più di suono che altro. Julian è il nome della nostra creazione, la seconda parte del nome gioca con la bugia e l'intelletto umano."

Quando è nato il progetto della vostra band?
"Siamo prima di tutto quattro amici, il ruolo musicale è venuto dopo. Julian è nato nel 2006, poi l'accelerazione forte c'è stata da due anni a questa parte quando abbiamo cominciato a vincere qualche concorso in giro per il centro Italia grazie soprattutto al nostro nuovo disco."

Parliamo del vostro ultimo album "Frantumi". Perché frantumi? A cosa volevate riferirvi?
"Frantumi" si differenzia da "Dal Profondo" (nostro primo album) sia negli arrangiamenti che nei testi. Siamo passati da canzoni cervellotiche e intimiste ad atmosfere più semplici. Con "Frantumi" siamo usciti dal guscio interiore per andare ad analizzare alcuni aspetti umani che sono andati persi per colpa nostra o di qualcun'altro.
"La mia Ora" rappresenta la distruzione del libero arbitrio, Bocche d'Occidente la salute fisica, Molecole la quiete mentale, Marilúz la dignità di una donna, Frantumi la speranza, Dentro la passione sentimentale, Neve ed Arlecchino la serenità interiore logorata dai fantasmi del passato.
Ogni canzone è un piccolo frantume dell'essere umano, delle sue emozioni . Sono emozioni profonde, perlopiù nascoste e spesso indecifrabili che non si avvicinano tanto alle correnti musicali attuali. Questo non vuole essere un giudizio ma solo un modo per spiegare che i nostri testi non fanno ridere, vorrebbero piuttosto far riflettere ed avvicinare alla bellezza della musica tutta."

 Come nasce una vostra canzone?
"Tutte le nostre canzoni sono nate in sala prove. Crediamo tantissimo nella sacralità della sala prove. Ci piacciono quei momenti dedicati a noi stessi in cui proviamo a fare qualcosa di bello: per noi e speriamo anche per gli altri."

Qual'é stata la cosa più bella che hanno mai detto della vostra musica?
"L'anno scorso durante la XX edizione del festival Sotterranea di San Benedetto del Tronto abbiamo vinto, oltre che il primo premio, anche il "Premio Originalità". Il commento più bello di quella magnifica serata fu: "non ho mai sentito qualcosa di così spigoloso, amalgamato così bene da  sembrare o essere una cosa mai sentita."
Durante la premiazione di Anime di Carta 2013 invece Emanuela Petroni (organizzatrice del festival) consegnandoci il primo premio ha fatto un bellissimo discorso basato sul concetto che "ogni concerto dei Julian Mente è un'esperienza mistica ed unica".
Per noi queste sono parole importanti che ci donano soddisfazione, noi cerchiamo sempre di differenziare i nostri live, soprattutto attraverso la nostra teatralità.
Un nostro amico poi ci ha confessato che quando fa l'amore con la propria ragazza con Frantumi come sottofondo viene dopo un minuto. Ogni tanto riusciamo ad entrare nel fisico delle persone, oltre che nelle orecchie."

Che definizione dareste di voi stessi?
"Facciamo musica per passione e per soddisfazione personale. Ci piacciono l'arte e la cultura create
per abbellire il mondo. Come già detto, ci proviamo anche noi ogni volta che entriamo in sala prove. Non ci riusciamo quasi mai, però di qualche nostra canzone siamo veramente appagati"

Invece quale definizione dareste della vostra musica?
"Ci è piaciuta tantissimo una definizione che ci dettero la prima volta che suonammo all'Urban di Perugia. Il nostro primo concerto serio e quindi indimenticabile: "Rock graffiante, voce sussurrata e intimista, i Julian Mente propongono un alternative (post?) rock fortemente contaminato da noise e da atmosfere profonde." E' perfetta."

Si dice spesso che il limite di gruppi che fanno generi musicali come il vostro è quello di cantare in italiano... cioè se faceste la stessa musica, però con testi in lingua inglese, avreste maggior successo. Voi vi trovate d'accordo con questa linea di pensiero?
"L'italiano è la lingua con cui noi due stiamo conversando. E' la lingua con la quale ci innamoriamo, ci arrabbiamo, raccontiamo le barzellette oppure espriamo il nostro dissenso. Non vedo perché anche la nostra musica, con la quale ci raccontiamo, non debba parlare italiano."

Qual'è il tuo più grande sogno dal punto di vista musicale? Cosa speri che i Julian Mente arrivino a fare da qui in poi?
"Ognuno di noi quattro vorrebbe vivere di sola musica, anche se difficile. Ogni volta che saliamo sul palco ci sentiamo vivi e cerchiamo di colpire l'attenzione di chi ci ascolta attraverso determinazione e rispetto per l'arte. I Julian mente vogliono comunicare, coinvolgere, tutti e quattro con la stessa forza. Forse è per questo che spesso in noi trovano compattezza."

Come vedete la scena prog-rock e indie italiana attuale? C'è spazio ancora per nuove idee secondo voi? 
"Secondo me tutto è stato pensato e inventato. Ci è rimasto da re-inventare, sconvolgere i generi e leggerli sotto altri punti di vista. E' quello che sta succedendo in Italia, è quello che inconsciamente fanno la maggior parte delle band che ancora non si conoscono. Forse anche noi."

Quale gruppo che ha partecipato al contest Anime Carta 2013, dove voi avete trionfato vi ha particolarmente colpito?
"C'era una band nu-metal che durante il concerto indossava tute verdi e maschere (laMalamela n.d.r) Non sono piacuti al pubblico che c'era quella sera ma ci hanno decisamente colpito."

Quali sono i vostri immediati progetti dopo questa vittoria? Avete in mente nuovi progetti discografici?
"Abbiamo preparato il terreno per il prossimo disco, gettato qualche seme ma siamo ancora all'inizio.
Frantumi è appena nato e vogliamo farlo conoscere a più gente possibile perché ci teniamo molto. Grazie anche a persone come te, appassionate e disponibili. Obiettivo a breve termine è suonare ovunque, anche nella tua toilette se fattibile."




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