domenica 6 ottobre 2013

Luca Carboni, si racconta alla Feltrinelli di Roma:”Non avrei mai cantato se non fosse stato per Lucio Dalla.”

Trent’anni di carriera raccolti nell’album “Fisico&Politico” presentato il 3 ottobre alla Libreria Feltrinelli di via Appia Nuova. Storie, incontri ed aneddoti sui trent’anni di un artista e quelli dei suoi fans.

Report: Daniele Crescenzi
Foto:Fabio Spagnoletto

Tanti anni fa al PalaLottomatica (che allora si chiamava PalaEur), ero con i miei compagni di scuola delle superiori a vedere un evento organizzato, credo, dal Comune e che interessava le scuole romane. Qualcosa dedicato, al tema della Pace, se non ricordo male. Un bell’evento, che faceva incontrare gli studenti di tutte le scuole romane con studenti delle altre capitali europee: ci stavano ragazzi inglesi, francesi, irlandesi, tedeschi, svedesi, greci, finlandesi ecc. E ci stava uno spettacolo, tra gli ospiti di questo spettacolo ci stava Luca Carboni. Era appena uscito il suo album “Carboni” e impazzavano per le radio i brani “Ci Vuole un Fisico Bestiale”, “La Mia Città”, “Mare Mare”. E non si erano ancora spenti i ricordi di “Silvia Lo Sai” e di “Farfallina”, che tanto avevamo amato qualche anno prima. Insomma Luca era per noi un grande regalo per quella occasione. Il PalaEur esplose nella gioia di tutti noi che gridavamo la nostra emozione per questa sorpresa che non ci aspettavamo. Fuori del palazzetto, finita la kermesse, io e i miei amici ci dirigevamo a prendere l’autobus per tornare a casa, quando vedemmo improvvisamente tutti correre verso di noi: ci girammo di scatto, io prima che me ne accorsi, vidi alcuni miei compagni di classe, scattare verso una macchina nera, dove due o tre persone della security stavano scortando Luca Carboni verso l’auto. Un frammento di secondo, un attimo per vedere Luca infilarsi in auto e andare via. Qualcuno mi disse: “Ci sono riuscito! L’ho toccato! Ho toccato Luca!”. Per molto tempo fu il mio unico "incontro ravvicinato" con Luca Carboni. Mai mi è capitato di vederlo più così da vicino, prima del 14 settembre di quest'anno nel corso di un concerto dal vivo a Cerreto Laziale, vicino Roma, un po’ imbiancato ma sempre capace di regalare forti emozioni, e poi lo scorso 3 ottobre alla Feltrinelli di via Appia Nuova, in occasione della presentazione del suo album "Fisico&Politico" che riunisce tre decenni di carriera di questo straordinario artista bolognese. Tra le cose che ho potuto annotare sul mio taccuino, a parte il fatto che, rispetto a quel giorno che lo vidi di sfuggita accerchiato dai fan, all’uscita del PalaEur avevo un po’ di capelli in più ed un po’ di chili di meno, è stata la capacità di provare sempre una grande emozione.
Luca Carboni fa parte di quella schiera di cantanti che ha composto la colonna sonora delle nostre vite. Sapere che la a pochi metri da te ci sta un signore di mezza età, che una volta scrisse la canzone che è stata la “tua” canzone, quella di quando ti baciavi con la tua prima ragazza sul sellino di una moto, o su di una panchina al parco, certamente ti viene comunque di istinto ringraziarlo per quello che ha fatto. Perché in fondo a suo modo, anche lui ha condiviso con te quel momento e tanti momenti belli o brutti che siano della tua vita. I fan, anch’essi un po’ più avanti nel tempo, con i loro figli, i loro nipoti e coloro che Luca lo hanno cominciato a conoscere ed apprezzare ora, sono tutti la: sempre, irriducibilmente la, immarcescibili!!! Luca Carboni il 3 ottobre, era la, alla Libreria Feltrinelli di via Appia Nuova, ha presentato l’album e risposto alle domande del giornalista di “Repubblica” Gino Castaldo, davanti ai suoi fan che non lo hanno mai tradito. Gino Castaldo, anni fa era stato tra i primi giornalisti che notarono il talento del giovane Luca Carboni. Scriveva come corrispondente per il quotidiano romano, negli anni turbolenti e fertili della “Bella Bologna”. In quegli anni, in un locale fuoriporta, chiamato “Da Vito”, dapprima luogo di ritrovo di jazzisti, vi ci trovavi il massimo dell’intelletto e della creatività artistica del capoluogo emiliano. Era la che vi potevi trovare a cena Lucio Dalla, Francesco Guccini, gli Stadio, Gianni Morandi, ma anche Roberto Vecchioni e Francesco De Gregori quando si trovavano da quelle parti. Luca Carboni ha raccontato nell’incontro con Castaldo ed i fan alla Feltrinelli come proprio la ebbe l’occasione di far leggere i testi di alcune sue canzoni a quello, da lui più volte il suo “unico maestro”Lucio Dalla. "Se non ci fosse stato Lucio che una volta registrò di nascosto la mia voce, non avrei mai preso in considerazione di cantare quello che scrivevo”- spiega Luca Carboni-“Quando risentivo la mia voce registrata su di un nastro a me non piaceva, invece lui mi disse 'Senti, canti come De Gregori', non ci potevo credere ". Da li di acqua ne è passata sotto i ponti: Luca Carboni oggi festeggia il trentennale della sua carriera con tanti amici: Jovanotti, Samuele Bersani, Tiziano Ferro, Elisa, Miguel Bosé, Alice, Franco Battiato, Biagio Antonacci, Luciano Ligabue , Fabri Fibra e
Cesare Cremonini. Artisti sia amici, che incontrati un po’ strada facendo. Ognuno di loro ha scelto una canzone di Luca Carboni da condividere con lui nell’album. Qualcuno come Ligabue, ha scelto invece di comporre un inedito(“C’è Sempre Una Canzone” uno dei tre inediti dell’album). Ne è nato un disco molto bello e curioso: "Inno Nazionale"cantata insieme a Miguel Bosé, “Silvia Lo Sai?” cantata con Battiato, “Farfallina” in duetto con Alice, "Mare Mare" con Cesare Cremonini, :"Gli autobus di notte" con Samuele Bersani, "Persone Silenziose" con Tiziano Ferro, , "Ci Vuole Un Fisico Bestiale" con Jovanotti. “Mi piaceva l'idea che nascesse un album aperto a nuove esperienze. Così ho pensato a queste collaborazioni. Certi duetti sono risultati insoliti, ma a me non piace l'idea del duetto fine a se stesso, ogni esperienza di questo tipo deve sempre lasciarti dentro qualcosa. Io penso di aver acquisito qualcosa da questi incontri, come credo che anche gli altri artisti abbiano anch'essi acquisito qualcosa.”-ha spiegato Luca Carboni nell’ intervista live alla Feltrinelli. Castaldo gli chiede quale canzone avrebbe scelto Lucio Dalla se fosse stato ancora tra di noi ed avesse avuto l’occasione di partecipare come ‘ospite’ in questo disco. L’opinione di Luca Carboni è stata non incentrata su una canzone in particolare ma su di un disco in particolare, ritenendo che Lucio sarebbe andato a pescare il pezzo del duetto proprio da li: “Sicuramente una qualsiasi dal mio primo disco “...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film! Gli piacevano molto le canzoni di quell’album, mi ha sempre detto che erano le sue preferite.”-ha infatti sostenuto. 
Divertente, ironico e disponibile, Luca Carboni ha saputo dimostrare che l’umiltà è una cosa fondamentale per ogni artista. Difficilmente, in modo diverso, si arrivi a carriere artistiche così lunghe. A fine intervista, una lunga sessione di autografi e pose fotografiche con i fan, vecchi, quelli della prima ora che sono ancora la, e nuovi, nati quando lui aveva già pubblicato i suoi primi album, e lo hanno apprezzato nel corso degli anni. Diverse generazioni che si uniscono nella passione per la sua musica. Così, come sempre capita a gente del suo calibro.

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