Il nome d’arte colpisce, ma può trarre in inganno chi non conosce
l’intimità della sua musica. Quando Joan Wasser ha reinventato se
stessa, proponendosi come solista dopo aver suonato in numerose bands e
in dischi di artisti più noti, un’amica le ha detto che assomigliava ad
Angie Dickinson, star della serie TV americana degli anni ’70 “Agente
Pepper” (Policewoman). “Come le Charlie’s Angels, ma più coraggiosa,
meno frivola”, dice Joan. “E a un certo punto, quando ho sfidato me
stessa decidendo di fare musica da sola, mi sono sentita pronta ad
affrontare qualsiasi cosa.”
Agente coriacea nell’animo, forse, ma non nel suo modo di fare
musica, la poliedrica Joan Wasser – violinista classica, punk rocker,
amante del soul e solista di grande talento – non gioca a fare la dura
per convenzione. In realtà, non c’è proprio nulla di convenzionale in
lei. Come lo slogan che compare sul suo sito web, “Beauty is the new
punk rock”, la missione dell’agente Joan è quella di trovare strade
originali e sempre più sorprendenti all’interno dei nostri cuori. “Cerco
sempre di scavare a fondo nell’emotività,” afferma Joan, “voglio avere
accesso al luogo più sincero e puro che ci sia, distillarlo e proporlo
in modo che abbia senso dal punto di vista musicale.”
Agli inizi del 2000, Joan diventa un membro stabile della band di
Rufus Wainwright. “Lui mi ha costretta ad usare la voce in tantissimi
modi diversi perché era sempre molto preciso sui timbri dei coristi che
voleva. Esibirsi con Rufus voleva dire esercitarsi per due ore e mezzo.
Davvero intenso. Mi ha spinta a fare attenzione ai dettagli.” Cruciale
per ciò che sarebbe dovuto accadere, Wainwright invita Joan ad aprire i
suoi concerti come solista ed è durante il tour con Rufus che Joan
registra il suo primo album. Uno dei brani più belli, I Defy, è un
duetto con e su Antony Hegarty. Real Life viene registrato in uno studio
di Brooklyn, Trout Recordings, gestito da Bryce Goggin, produttore che
ancora crede nei vecchi dispositivi analogici.
Lo scopo di Joan è quello di catturare il suono del suo trio mentre
esegue i brani dal vivo e con lo stesso gruppo, studio e produttore,
registra anche il suo secondo lavoro: To Survive. “La musica nasce da
persone che suonano insieme, non da suoni manipolati con Pro-Tools,”
dichiara Joan, “fare musica è un atto, non un processo.”
Quando Tom Rose, che stava pensando di aprire un’etichetta
discografica (ora Reveal Records), la vede aprire il concerto di Rufus
alla Birmingham Symphony Hall, la carriera solista di Joan decolla.
Subito dopo l’uscita del suo primo singolo, The Ride, i critici di tutta
Europa restano di stucco. Quando il pubblico britannico apre la strada,
altro fa subito seguito. Il ricordo più bello che Joan ha del consenso
ottenuto da Real Life è quello di un concerto a Belgrado: “Tutti
sapevano a memoria le parole e cantavano in coro. E’ stato magnifico.”
Il 2009 vede Joan immersa nella scrittura di nuove canzoni
progettando l’inizio della registrazione del nuovo album entro la fine
dell’anno, ma nel frattempo ha dovuto prendersi una pausa per registrare
COVER: “Sono stata impegnata a scrivere furiosamente per il mio
prossimo album finché ho dovuto necessariamente fare una pausa per
evitare il mio cervello esplodesse.” In COVER l’artista esplora i lavori
di Iggy Pop, Britney Spears, Public Enemy, Sonic Youth e molti altri.
Nel 2011 è uscito il nuovo progetto “The Deep Field”, senza dubbio la
sua migliore e più significativa prova musicale, un intimo e turbinoso
viaggio sentimentale, definito dalla cantante stessa il suo disco “più
estroverso e gioioso”. Nel marzo del 2010 Joan Wasser (alias Joan As
Police Woman), ha fatto ritorno al Trout Studio di Brooklyn per
registrare The Deep Field con “l’amico e collaboratore musicale” Bryce
Goggin. Si tratta dello stesso studio già utilizzato per incidere i suoi
primi due album e, ancora una volta, è divenuto il punto di ritrovo per
una lunga serie di musicisti e amici desiderosi di dare il proprio
contributo: “Io sono fortunata di vivere a New York e di poter suonare
in situazioni così disparate: posso scegliere il meglio del meglio,
tutti liberi pensatori di grande talento!” The Deep Field (Il campo
profondo) – il titolo si riferisce ad una porzione minuscola e remota
dello spazio – è degno successore dei precedenti album “Real Life” e “To
Survive” per il successo ottenuto presso pubblico e critica, e
conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che Joan Wasser è un talento
originale e accattivante sia in studio che sul palco.
Joan Wasser voce, tastiere e chitarra
Tyler Wood tastiere, synth e synth basso
Parker Kindred batteria
JOAN AS POLICEWOMAN
Domenica 22 luglio ore 21,30 Roma Incontra il Mondo - Laghetto di Villa Ada, Ponte Salario
costo biglietto: € 18,00
Sito ufficiale: www.villaada.org
Biglietteria aperta tutti i giorni dalle ore 20.00
Inizio spettacoli ore 22.00/22.30
Infoline:06.41.73.47.12 / 06.41.73.46.48 / 338.92.14.142
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