mercoledì 17 aprile 2013

Una sera in compagnia dei Balmung


Qualche sera fa, l'11 aprile, siamo stati ospiti del "Closer",Music Live Rock Club di Via Vacuna 98 nei pressi di Pietralata a Roma, dove abbiamo con piacere condiviso la compagnia dei Balmung, gruppo prog emergente della scena capitolina, che ha da poco inciso il loro ultimo lavoro  "Le Porte della Noia"
Anticipati da un altro interessantissimo progetto, quello che vede Alessio Pompei, batterista dei Balmung insieme al bassista Emiliano Guiducci ed al cantante Federico Savi, denominato "I Graffi sul Parquet", i Balmung hanno dato vita ad un'altro suggestivo spettacolo, fatto di sonorità ricercate, composizioni che risentono dell'influenza dei grandi gruppi prog degli anni '70 e dei primi anni '80. 
Insomma, per dirla con due parole: buona musica. Musica come non se ne sente in Italia da un po' di tempo.
Le Porte della Noia, più che un disco, è un oasi, nel deserto attuale della musica italiana, priva di idee, resa merce di scambo al massimo profitto per lo show business, figlia quasi della demenza senile che ci provocano i format televisivi.
Un'ancora di salvezza, per dire che in Italia si può fare musica... musica vera senza compromessi, senza limitazioni alle idee...anche adesso!
Cinque i pezzi di questo lavoro presentati al "Closer".
L'intro naturalmente affidato a "Brown Jenkin'" con la sua lunghissima apertura musicale, lenta all'inizio, con sonorità quasi new age, poi più  andante sempre più ritmata,  con successivi repentini cambi di stile e di ritmo come fosse una rapsodia.
Quindi "Sogno Fugale", uno stato di animo riportato in musica, forse uno dei pezzi più  rock progressive del gruppo, stilisticamente molto simile ai brani del periodo prog de Le Orme, ma con una venatura un po' più psichedelica.
Quindi "Sola", particolarmente psichedelica nell' intro, successivamente tendente al rithm'n'blues, molto ricercata si in termini di testo, particolarmente elaborato e figurativo.
Poi naturalmente il brano che da il titolo all'album "Le Porte della Noia", complesso, difficile da etichettare in quanto summa di vari generi nelle sue varie parti (britpop, funky, progressive, beat), anch'esso molto influenzato dal primo prog anni '70.
L'ultimo brano presentato è stato "Quelli Come Me", già comunque un successo, in quanto sempre richiesto dai fan del gruppo, a gran voce.
Altri pezzi non proposti nel concerto ma che noi abbiamo ascoltato nel loro album, sono "Il Dono", "Frammenti di Vita" e "St. Patrick's Day", totalmente diversi uno dall'altro e da tutti gli altri brani che abbiamo già citato, tanto per far capire l'estrema versatilità di questo gruppo.
Gruppo che si avvale della preziosa collaborazione di Patrik Auletta alla chitarra solista, accompagnato dal virtuoso bassista Luigi Nespeca, dal tastierista Francesco Galvan e dal batterista Alessio Pompei, componente anche del gruppo "Graffi sul Parquet"
La voce di Claudio Pelliccioni, che è anche chitarrista ritmico, perfettamente versatile come le canzoni; nel disco si nota una discreta assonanza con la voce di Antonello Venditti, che nei live è  meno percepibile... 
Insomma davvero una band da seguire con attenzione...
Per info su  di loro e sul loro album potete andare sul sito http://www.thebalmung.org/

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