sabato 23 novembre 2013

Mario Raja e la sua Big Bang Band incantano il Teatro di Tor Bella Monaca

Composizioni originali ed omaggi a Steve Lacy, Björk e Oscar Brown Jr. La rilettura di Stravinsky e le citazioni di Charles Mingus, laddove affondano le radici della musica e tutto nasce c'è il Jazz!

Report: Daniele Crescenzi
Foto: Fabio Spagnoletto
Magica. Nonostante il brutto tempo, la sera del 21 novembre al teatro di Tor Bella Monaca, si è trasformata, complice la musica di Mario Raja e della sua straordinaria band, in una notte magica. Di quelle che non si dimenticano facilmente. Chi ama la musica, non può prescindere da certe situazioni, e quella di venerdì 21 novembre era una di quelle. Sul palco è passata un po’ la storia del jazz italiano di ultima generazione. La Big Bang Band di Mario Raja è un’istituzione oramai, da quando nel lontano 1988 si decise di unire alcuni fra i più importanti musicisti italiani contemporanei. In questi anni la band ha visto militare tra le sue fila Stefano Di Battista, Danilo Rea, Roberto Gatto, Enzo Pietropaoli, Alberto Corvini, Rita Marcotulli, Roberto Ottini, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Chiara Civello, Maria Pia De Vito e Danilo Terenzi, in buona sostanza l’ aristocrazia del jazz italiano degli ultimi tempi. Inizialmente influenzata dalle grandi orchestre di jazz americane, la Big Bang Band ha trovato in seguito uno stile proprio, quello che permetteva e permette tutt’ora di evidenziare la personalità dei singoli musicisti che la compongono. Allo stesso tempo è un’orchestra corale ma anche un’ ensemble di singole eccellenze che riescono ognuna in modi diversi a ritagliarsi il proprio spazio.
Vi si da largo margine d’azione in ogni pezzo ad uno strumento che diventa in alcune partiture assoluto protagonista, per poi rientrare nei ranghi di componente corale o comprimario di altri elementi. La particolarità dell’orchestra Mario Raja Big Bang è proprio questa. E allora vi si trova spazio per le improvvisazioni e i virtuosismi di Carlo Conti al sax alto e al flauto, un momento dopo per Roberto Schiano al trombone, un momento dopo ancora per uno straordinario Claudio Corvini alla tromba e al flicorno o per una piccola ensemble all'interno del contesto dell'orchestra che vede Pietro Lussu al pianoforte, Claudio Corvini ed Enrico Bricco, uniti alla voce di Alice Ricciardi essere elementi primari con il resto del gruppo che da largo spazio a loro, assistendoli in accompagnamento.
Tutto ciò disegna in modo particolare l’affiatamento tra gli elementi ma anche la capacità di coordinamento del Maestro Mario Raja, compositore, sassofonista e direttore oltre che fondatore di questa storica band del jazz di casa nostra. Il Maestro Raja è uno dei jazzisti italiani più attivi al momento, con molte collaborazioni e concerti che tiene regolarmente ogni anno. Si è diplomato in sassofono nel 1979 con Baldo Maestri, successivamente nel 1983 ha vinto il concorso di primo sax tenore nell'orchestra della RAI-TV di Roma e ne è entrato a far parte. Allo stesso tempo ha cominciato a lavorare in studi di registrazione, orchestre sinfoniche (venendo diretto anche da Giuseppe Sinopoli in varie occasioni) e spettacoli televisivi. Poi l'idea della Big Bang Band. Garbato, elegante, coltissimo il Maestro Raja ha recentemente avviato un progetto di riletture originali della musica di Igor Stravinsky. Presenta questo progetto proprio al teatro di Tor Bella Monaca con brani da lui composti e arrangiati, ispirandosi a temi come la “Ninna Nanna” tratta dall’opera”L’Uccello di Fuoco”. Omaggia Steve Lacy, eseguendo il brano “Esteem” e si concede qualche piccola evasione dai soliti paradigmi jazzistici, omaggiando un’artista più nota dagli amanti del pop come Björk, che pochi lo sanno, inizia la sua carriera come jazzista.
 Di questa eccezionale artista islandese viene riproposto "Pleasure Is All Mine", brano bellissimo reso incantevole dalla voce di Alice Ricciardi. Viene ricordato anche un grande paroliere della musica jazz come Oscar Brown Jr, autore del testo del brano “Dat Dere” con la musica di Bobby Timmons, brano in cui si descrive, come spiegano Mario Raja e Alice Ricciardi, la curiosità di un bambino e l'eccitazione durante una visita allo zoo con il padre, e le riflessioni del genitore sul bambino sta crescendo. In breve possiamo parlare di una jazz-band, molto sperimentale, ma consolidata nel tempo, lontana dagli stilemi tradizionali della scrittura per big band, capace di rileggere Stravinsky ( ed in alcuni giri armonici perfino Mozart) in chiave jazz, ma anche di riproporre sorprendentemente brani incredibili di Arlindo Cruz e Björk. Ascoltando questo gruppo si comprende in pieno come il jazz sia il collante di tutto: laddove si sviluppa la musica sinfonica e dove allo stesso tempo affondano le radici del blues ma anche di un certo modo di fare rock. 
Il brano “Esteem” di Steve Lacy eseguito nella serata, ne è stato un esempio: l’arrangiamento che ha concesso la parte in assolo del contrabbasso di Luca Fattorini viene accompagnato da un’improvvisazione che sembra richiamarsi ai preludi e alle fughe in stile verdiano e allo stesso tempo anticipare la psichedelica dei gruppi rock anni ’70.
Per farla breve una full immersion nel luogo in cui affondano le radici della musica e tutto nasce; proprio come dal big bang nasce l’universo, dalla Mario Raja Big Bang nasce e rinasce di continuo il modo di fare e proporre il jazz in Italia.
 La band è formata attualmente da Mario Raja sax tenore, direzione e arrangiamenti, Alice Ricciardi alla voce, Daniele Tittarelli al sax alto e Carlo Conti al sax baritono e al flauto, Claudio Corvini fenomenale alla prima tromba, Francesco Lento seconda tromba, Roberto Schiano al trombone, Enrico Bracco alla chitarra, Luca Fattorini al contrabbasso, Pietro Lussu al pianoforte e Armando Sciommeri alla batteria. 
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