Venerdì 6 luglio 2012
all’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi in Roma, Claudio Bonechi
e Maurizio Piscitelli presenteranno al pubblico e alla stampa Inni e antichi
canti, il nuovo album di Girolamo De Simone. Il nuovo disco addensa impegno per
i territori ‘difficili’ e ricerca, all’insegna di una inedita forza
comunicativa. Antichi percorsi spirituali attualizzano un affascinante percorso
di archeologia contemporanea, rivificando i più arcaici frammenti gnostici: “La
musica riesce come e più di altre discipline artistiche a reperire l’identico e
il diverso tra culture – dichiara De Simone – determinando grazie alla sua
naturale ‘astrattezza’ i territori condivisibili e quelli che ci mostrano
l’altro nella sua differenza. Riconoscerla è parte del gioco: ne scaturisce
meraviglia, sorpresa, ammirazione. Alla fine, tutte le cose sono in costante
evoluzione, e chi si occupa di conoscenza lo sa benissimo”.
Nato a Napoli nel 1964, Girolamo De Simone vive e
lavora alla periferia della metropoli partenopea, alle pendici del Monte Somma,
a ridosso del Vesuvio. Musicista e agitatore culturale, è considerato tra i
principali esponenti della musica di frontiera. Inni e antichi canti è il
frutto di una ricerca volta alla riscoperta del passato, alla “trasferenza” e
alla rielaborazione personale filtrata attraverso illuminazioni e coincidenze.
È il secondo tassello di una trilogia inaugurata due anni fa con Ai piedi del
monte e si caratterizza per le rielaborazioni al pianoforte e alla spinetta di
antichissimi frammenti vocali orientali e occidentali, dalle antifone del
Gregoriano simplex ad antichi canti siriani di ispirazione gnostica, cogliendo
consonanze, affinità e confluenze tra diverse aree geografiche, da Gerusalemme
a Benevento.
La presentazione romana sarà anche l’occasione
per illustrare un nuovo progetto promosso dall’Associazione non profit Ferenc
Liszt e caro a Girolamo De Simone: “quello che accade in Siria, culla della
spiritualità, è gravissimo. Per questo devolverò tutti i proventi derivanti
dalle vendite di Inni e antichi canti alla ripresa del dialogo interreligioso.
Grazie al progetto Nebi Uri, raggiungeremo i bambini siriani”. Nebi Uri prende
il nome da uno dei Santuari in cui per centinaia di anni musulmani e cristiani
pregarono insieme: è un’iniziativa gratuita che coinvolgerà gli alunni di
alcune scuole ad indirizzo musicale del territorio vesuviano, con lo scopo di
realizzare un kit musicale contenente arrangiamenti di melodie cristiane e
islamiche (con video con lezioni, spartiti, esempi di realizzazione audio) da
inviare ai bambini in Siria.
Venerdì 6 luglio 2012
h. 17.30
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
(già discoteca di Stato – Museo dell’Audiovisivo)
Via Michelangelo Caetani, 32
Roma
Nessun commento:
Posta un commento