“Per Quello che Sono” è l’album d’esordio
della giovanissima cantautrice romana Ghita Casadei,meglio nota solo come Ghita. È uscito il 30 aprile, con
presentazione ufficiale presso il tempio dello swing a Roma, il Big Mama, uno
dei locali storici della Capitale per quanto concerne la musica dal vivo. Undici
tracce in tutto, tutte composte da Ghita. Brani di pregevole fattura, cantati
con eleganza finissima. Un sound molto retrò che chiama nuovamente allo swing degli
anni Cinquanta, con piccole venature che riversano sul blues e sul folk.
Espressione di quella nuova creatività artistica di molti giovani cantautori,
che si riarruolano alla canzone italiana vera, quella d'un tempo che molti oggi hanno
paura di riproporre. Beffarda, romantica, briosa e delicata, Ghita sembra saper unire
il fascino e l’eleganza di Nina Zilli all’ironia di Arisa, premendo l’acceleratore
sulla sua vigorosa e singolare voce. Tra i brani che ci hanno particolarmente interessato
vanno citati “Mani Di Sabbia”, con l’atmosfera particolarmente mediterranea,
che richiama un po’ lo stile di un’acerba Teresa De Sio. Una canzone calda e
sensuale, che parte come una marcia, per diventare una sorta di ballata che
unisce le influenze musicali delle varie culture mediterranee. Una canzone che
pare volersi liberare nell’aria arroventata dal sole o distendersi a mani
giunte su di un prato. Un ritornello accattivante,che ha il sapore dell’estate
e che piace già dal primo ascolto. Sicuramente brano che si distoglie un po’
dallo swing allegro da quei brani del disco, come “La Donnina Conturbante”,
“Girotondo Delle Tre” o ”Mio Bel Fior”, molto più influenzati dal bepop e dal jazz mainstream.
In ogni pezzo,
Ghita racconta
l’amore, le emozioni, la vita…tutto quello che può portare un ascoltatore a
sognare ed immaginare. Canzoni molto visive, riescono quasi a far intravedere frame,
istantanee, scene, con semplicità allegre, spensierate e solari. Un bel disco
senza dubbio, un bellissimo scorcio della nuova canzone italiana, creata ed
interpretata da una giovanissima (Ghita, nasce a Roma nel 1984), che riesce
ancora a raccontare qualcosa di nuovo. Segno che nonostante tutto, la musica
italiana non è finita, ma ancora ha un futuro. Una citazione la meritano anche
i musicisti che suonano in questo album: i “Piccoli
Pacchetti Perduti” che sono Simone Battista alle chitarre, Emanuele Frascà al
basso e Daniele Russo alla batteria.
Ghita nell’album, canta, suona la chitarra l’ukulele e il pianoforte,
dimostrandosi artista completa e malleabile. Dotata di profonda cultura in
quanto laureata in storia del teatro, riesce a saper fondere fantasia, estro e
tecnica. Nel brano che dà il titolo al disco “Per Quello Che Sono” si lascia
andare ad una piccola concessione al pop. Canzone struggente, nella quale Ghita
rende al massimo, con la sua voce. Un brano che racconta un altro aspetto di
Ghita e della sua musica che comunque tende a spaziare e a non lasciare inesplorato
nessun genere, nessuna strada. “Per Quello Che Sono” è di certo un album dalle mille
sfaccettature, dalle molteplici personalità, da quella ironica e brillante di “La
Donnina Conturbante” e “Volubile”, a quella passionale di “Per Quello Che Sono”,
da quella popolare di “Mani di Sabbia” a quella più colta e ricercata di “La
Passatista”. Un disco sorprendente che rispecchia in pieno la personalità di questa
cantautrice davvero singolare. Per saperne di più su Ghita e sulla sua opera vi
rimandiamo ai seguenti link:
Contatti:
Attualmente Ghita sta facendo il tour promozionale del disco “Per Quello Che Sono”
RomaSuonaBene vi invita ad ascoltare e conoscere dal vivo questa straordinaria artista che sarà al il prossimo 2 novembre al Pane e le Rose" - Via Ennio Quirino Visconti 61a (Roma, Prati)- ore 22.00, ingresso libero.
Poi ancora il 7 novembre, 2013, Live all'Hopificio in Piazza Cesare Baronio, 2 sempre a Roma.
Vi aggiorneremo per i prossimi appuntamenti
Poi ancora il 7 novembre, 2013, Live all'Hopificio in Piazza Cesare Baronio, 2 sempre a Roma.
Vi aggiorneremo per i prossimi appuntamenti
Nessun commento:
Posta un commento