mercoledì 6 novembre 2013

Ghita racconta il Suo Mondo a "Il Pane e Le Rose" in un live ironico ed intenso tra omaggi ai grandi del passato e i pezzi del suoi primo disco

Ghita 
Report e intevista di Daniele Crescenzi
Foto di Guglielmo Spagnoletto
Un cappello di feltro nero su di un supporto in legno, con in basso la copertina del disco, due sedie, due chitarre, un ukulele ed una voce. Semplice scenografia, in un piccolo e confidenziale locale in quel di via Ennio Quirino Visconti chiamato il “Pane e Le Rose”. Un concerto in acustico, talmente semplice ed informale, da risultare piacevole in maniera assoluta. Complice di questo piacere, sicuramente un’artista veramente fuori dalle righe come Ghita Casadei, meglio conosciuta solo come Ghita. Artista versatile ed eccellente, assume nella sua personalità tutte le sfaccettature della canzone d’autore moderna: ironia, richiamo alle radici, riscoperta dello swing, riflessività, spensieratezza, introversione. Volubile, come intitola una sua canzone, sicuramente capace di suscitare tante e differenti emozioni. Accompagnata da Simone Battista alla chitarra in un duo acustico nel riservato locale, Ghita da il meglio di se, sentendosi liberamente a suo agio, concedendo agli avventori del locale, momenti veramente belli e divertenti. Scopriamo in Ghita una capacità di intrattenimento unico, fatta non solo di canzoni, ma di simpatia,aneddoti divertenti, performance quasi teatrali, degne della sua grande passione per la sesta arte. La riproposizione di classici del repertorio d’autore italiano, ma anche della canzone napoletana, come “M’Aggia Curà!”, cantata e recitata con indicibile destrezza, dove si rivede in Ghita anche la “ricercatrice”, quasi “l’esperta”, dati i suoi studi in Storia del Teatro, colei che approfondisce la cultura dell’arte scenica e la ripropone al pubblico che sta li ad ammirarla, rivalutando la canzone popolare e la canzone-teatro, dandole una nuova personalità.
Ghita accompagnata dal chitarrista Simone Battista
 Sa essere una moderna caricatura della “sciantosa” napoletana per poi, divenire vamp e maliarda quando omaggia il mito di Marilyn Monroe e la sua “I Wanna Be Loved By You” immortale manifesto della ‘diva’ Marilyn regina assoluta di ogni donna fatale e sirena seduttrice. Diventa dolcissima e tenera, quando fa sua, con una splendida rivisitazione il brano “Con Una Rosa” grande successo di Vinicio Capossela. Poi cambia ancora, e torna brillante quando omaggia il Quartetto Cetra. Per poi concludere con la passione ed il tormento del suo brano “Per Quello Che Sono” che da il titolo al suo disco d’esordio. Ghita è tutto e di più. Sia quando interpreta le sue canzoni, sia quando omaggia i vecchi artisti, da lei tanto amati, che hanno un po’ fatto la storia della musica d’autore. Il suo stesso stile di cantare e di comporre canzoni richiama l’epoca d’oro dello swing italiano. Brani come “Mio Bel Fior” o “La Donnina Conturbante” sembrano pescati da Ghita chissà in quale raro disco di quale sconosciuto autore dimenticato. 
In realtà sono brani recentissimi creati da questa straordinaria artista, sulla falsa riga di quello che era la musica dei nostri nonni. Perché poi tutto parte da li. Non si tratta di essere ‘vintage’ ma si tratta di essere grandi intenditori di musica. Della grande musica. "La Donnina Conturbante", uno dei suoi pezzi più richiesti dal pubblico, fa da apripista all'esibizione. Un'esibizione live in acustico che scorre veloce. "Mio Bel Fior"(brano per il quale è stato realizzato il video musicale), segue subito dopo. Poi ancora è la volta di “Mani di Sabbia”, bellissimo pezzo molto suggestivo, dalle atmosfere melodiche molto mediterranee, dove si sente un minimo di contaminazione ed un richiamo alla terra, sia nel testo che nella musica. Si ritorna allo swing, con “Girotondo Delle Tre” che rappresenta uno dei primi brani scritti dalla giovane autrice romana. Ghita innesta grandi classici della musica internazionale con i suoi brani in maniera disinvolta e briosa, generando un florilegio perfetto. Propone brani non inseriti nel disco d’esordio “Per Quello Che Sono”, come “Ascoltando l’Alba” e “Ballo Cinico”, omaggia il cinema e le donne, con l’omaggio assoluto a Marilyn e a Rita Hayworth(“Put The Blame On Mame” suonato all’ukulele come una moderna Gilda, è degno di nota). In buona sostanza, Ghita si è presentata come  un’artista completa, giovane ed interessante, capace di coniugare vari generi e vari arti, miscelando nella musica che fa o che interpreta le varie influenze del teatro, del cinema e del folklore nazionale ed internazionale. “Volubile” senza dubbio, come una sua canzone, ma non solo, l’arte di Ghita è molto più che volubile. Sicuramente sopraffina, a tratti sfuggente, ma senza dubbio ricca di contenuti davvero significativi.
A corollario della serata Ghita ha simpaticamente risposto alle nostre domande. Ne è venuta fuori un'intervista 'a braccio' molto bella e spiritosa con questa straordinaria artista,  formatasi al D.A.M.S. studiosa di teatro e di musica d'autore.

Ghita, vorrei subito parlarti di una cosa che ci ha colpito del tuo disco. Si tratta dell’interpretazione di “Come Pioveva”, un omaggio ad Armando Gill. Si tratta di un brano del 1918, che fu rifatto negli anni ’70 dai Tweets. Tuttavia tu, nel disco reinterpreti la versione originale. Come ti sei accostata a questo autore così indietro nel tempo?

“In realtà si tratta di una versione rivisitata. L’originale essendo del 1918 è una cosa davvero molto vintage. Armando Gill è l’autore di questo brano, fu uno dei primissimi artisti italiani a scrivere e cantare i suoi pezzi, quando ancora la figura del cantautore era lungi dall’apparire sulla scena della musica italiana. Storicamente si può definire il “primo cantautore italiano”, anche se il termine proprio ‘cantautore” è venuto fuori più di recente. Era noto come Armando Gill, ma in realtà il suo vero nome era Michele Testa e quando veniva presentato negli spettacoli si diceva “musiche di Michele Testa, canta Armando Gill!” Ho semplicemente studiato queste cose, mi sono imbattuta in queste situazioni, il testo della canzone mi piaceva e allora ho voluto omaggiare questo “primo cantautore italiano” nel mio disco.”


Tu hai una formazione di studi che si è approfondita sulla Storia del Teatro. Il teatro è una tua grande passione, come la musica del resto. Quale passione è nata prima? Oppure sono nate contemporaneamente?


“Ho iniziato a cantare da molto piccola. La musica e il canto sono state sicuramente il mio primo “movimento” artistico. Il teatro è stata una ‘reazione’ una continuazione della passione per la musica.”


Come è nato l’album “Per Quello Che Sono”?


“L’album è stato ‘pensato’ molto tempo fa. Sono tanti anni oramai che io e Simone (Battista n.d.r.) e gli altri ragazzi suoniamo insieme. Io dico sempre che loro mi ‘sopportano’ più che mi ‘supportano’ da almeno dieci anni. Quando la formazione ha trovato una sua stabilità definitiva ed un suo equilibrio, abbiamo deciso di buttare giù le idee per creare questo album. All’interno di “Per Quello Che Sono” ci sono brani più vecchi, altri più recenti. Non sono nate tutte insieme le canzoni. Spero che a questo ne segua un altro.”


La particolarità di questo disco è la presenza di canzoni che spaziano molto per generi e forme l’una dall’altra. Ci sono brani in puro stile swing anni Cinquanta, brani influenzati dalle atmosfere della musica popolare e della cultura mediterranea, brevi concessioni al pop. Tu spazi veramente molto …


“Questa è una critica che molti mi muovono: il non soffermarmi mai su di un genere ben preciso. In realtà è una cosa che mi viene spontanea. Non è nemmeno voluta. Non mi sono mai trattenuta su di un genere perché non sono proprio la persona che si mette li a dire: “facciamo una canzone in questo stile e poi facciamole tutte così.” Spesso quando arrangiamo le cose insieme, io con i ragazzi, l’indirizzo è proprio quello di muoverci su direzioni eterogenee. Cerchiamo solo di essere fedeli a noi stessi e di creare cose che tuttavia ci somiglino e rispecchino la nostra personalità in ogni senso.”


Tu componi traendo spunto da momenti ben precisi della tua vita, quasi istintivamente, di getto, oppure fai un discorso più razionale, del tipo: “voglio fare una canzone così …” e quindi ti metti al lavoro per realizzarla, facendo un lavoro più ricercato?


“Sui testi c’è un po’ di ricerca. Li per li se mi viene una cosa da scrivere, la scrivo di getto su di un pezzo di carta o qualsiasi cosa sulla quale possa scrivere e che mi capiti tra le mani. Poi ci lavoro su con calma, mi ci metto a ragionare sopra. La propongo ai ragazzi della band, ci confrontiamo e alla fine viene fuori il brano.”


Racconti qualche cosa di esperienze personali in questo album?


“Si. Ci sono delle situazioni vissute, da me o che magari non riguardano me direttamente, ma sono cose che ho sentito, cose vissute insieme o che hanno in ogni caso pervaso la mia sfera personale. Cose vissute dalle persone che mi sono accanto.”


E poi tu le metti in musica …


“Beh, ci si prova!”



lunedì 4 novembre 2013

"Senza Filtro a Teatro": Al teatro Tirso De Molina debutta il format ideato da Stefano Mannucci per una nuova stagione di incontri d'autore.

Dopo il grande successo dell'anteprima del 7 giugno con protagonista sul palco Fabrizio Moro, il 5 novembre debutta al Tirso De Molina la prima stagione di “Senza Filtro a Teatro”, versione extended del fortunato format di incontri-concerto con i protagonisti della buona musica italiana condotti dal giornalista de Il Tempo Stefano Mannucci. I “giovedì” musicali che da ormai cinque anni hanno luogo al N’Importe Quoi Libreria Caffè si trasformano, una volta al mese, nei “martedì” del Tirso De Molina, dove l’atmosfera intima e complice del locale viene trasferita nella bomboniera del teatro. 
On stage per il debutto autunnale saranno MARIELLA NAVA, storica autrice e interprete di molti classici pop nazionali, reduce dal suo coraggioso album “Sanremo sì, Sanremo no” e la cantautrice rivelazione del 2013, KATRES, notata a “The Voice of Italy” e titolare di un album di esordio, “Farfalla a valvole”, che ha riscosso unanimi consensi di critica e pubblico. Special guest sarà NATHALIE, vincitrice nel 2010 della quarta edizione di “X Factor”, che presenterà un paio di brani del suo secondo album “Anima di vento”, da settimane in classifica. Tre donne, tre grandi musiciste con storie diverse, “Insidiate” dalle domande a trabocchetto di Mannucci, tra una fotointervista, ospiti a sorpresa sul divanetto del palco e tanta buona musica in versione unplugged.
Nathalie
L’esperienza di “Senza Filtro” ha avuto inizio circa tre anni or sono. 
Nel 2010, un gruppo di appassionati di musica che aveva il punto di ritrovo nel locale- libreria “N’Importe Quoi” in Via Beatrice Cenci 10 nel cuore di Roma a due passi da Ponte Garibaldi e l’Isola Tiberina. Un lungo lavoro di coordinamento dal giornalista e critico musicale Stefano Mannucci che per 4 anni, ogni giovedì sera alle 22, ha presentato al pubblico un “incontro ravvicinato” con un artista, un cantautore, un interprete, un gruppo degno di attenzione, tra i tantissimi che erano stati coinvolti nell’iniziativa. Nel giro di pochi mesi le interviste confidenziali di Mannucci e la musica eseguita dal vivo senza una scaletta predefinita hanno fatto diventare l’appuntamento del giovedì sera con “Senza Filtro” uno degli appuntamenti fissi delle serate romane e tutto questo partendo da uno schema semplicissimo che vede Stefano Mannucci condurre le serate intervistando “a braccio” i tanti artisti che si sono susseguiti nel corso di questi anni. 
Si è avuto modo di conoscere giovani talenti e riscoprire nomi illustri della musica italiana, che hanno avuto modo di parlare di se in un modo diverso, più confidenziale ed aperto.
Mariella Nava
 “Senza Filtro” ha ospitato nel corso del tempo nomi come Luca Carboni, Eugenio Finardi, Gaetano Curreri, Noemi, Fabrizio Moro, Pier Cortese, Roberto Angelini, Alessandro Mannarino, Simone Cristicchi, Marina Rei, Tosca, Francesco Baccini, Mariella Nava, Nathalie, Fabrizio Bosso, Mario Venuti, Serena Autieri e molti altri.. 
Ora a partire dal 5 Novembre, il Teatro Tirso De Molina ha deciso di ospitare le serate “Senza Filtro” con cadenza mensile, mantenendone inalterato il formato e di proporlo a margine della sua stagione teatrale. 
Achille Mellini, il direttore artistico del Teatro ha ritenuto che l’introduzione della dimensione teatrale standard, con il suggestivo palcoscenico del Tirso e la sua platea di 250 posti avrebbero saputo regalare una dimensione ancora più spettacolare all’evento curato e organizzato da Stefano Mannucci. 
Così, la magia del piccolo locale storico che ha fatto da culla alle serate “Senza Filtro”, si trasferisce una volta al mese in uno spazio istituzionale in cui tutti i partecipanti riusciranno a cogliere al meglio i suoni e gli interscambi tra artista e conduttore. 
SENZA FILTRO A TEATRO
Martedì 5 novembre ore 21.00 
ingresso 10 euro + 2 di prevendita
Per prenotarsi chiamare il centralino del Teatro 06/8411827
Teatro Tirso de Molina 
Via Tirso, 89, 00198 Roma ‎

UFFICIO STAMPA "SENZA FILTRO A TEATRO"
Giampiero Vigorito (mob. 335/5473497 - 340/3563931)
Nadia Rosciano (mob. 335/5649355)

I Rocket Queen saranno al Mirò di Alatri il prossimo 9 novembre.

I Rocket Queen sono una Guns N' Roses Tribute Band conosciuta ormai in tutto il contesto musicale hard rock/tribute italiano e non solo. 
Apprezzata da Craig Duswalt in persona (assistente personale di Axl Rose durante l'imponente "Use Your Illusion Tour") la band, attiva già dal 2006, è composta nella formazione attuale da: Rob (vocals), Mirko (lead guitar), Pollo (drums), Fabri (bass guitar), Frankie (rhythm guitar). La cura per la strumentazione, costantemente alla ricerca di un suono sempre più fedele all'originale, la grande energia sul palco, e l'incredibile somiglianza della voce di Rob a quella di Axl, contraddistinguono i live della band. I Rocket Queen si sono esibiti nei più famosi locali della Capitale quali il Qube per Radio Rock, La Locanda Blues, il CrossRoads e il BlackOut, riscuotendo sempre un enorme successo di pubblico ed hanno condiviso il palco con l'ex chitarra ritmica dei Guns N' Roses Gilby Clarke, e continuano ad essere presenti sui palchi più belli della scena rock per riproporre l'emozione di un concerto in pieno stile Guns N' Roses. Saranno di scena il prossimo 9 novembre nella cornice del MIRO Music Club di Piazza Regina Margherita, 03011 Alatri(FR) come sempre imperdibili!
ROCKET QUEEN "the ultimate GUNS N' ROSES tribute experience" 
live @ MIRO Music Club
Sabato 9 novembre 2013 ore 22.00
Info e Prenotazioni:349 427 5544

Giorgio Tirabassi e Hot Club Roma, presentano “Django Reinhardt, Il Fulmine a Tre Dita”

Nato da un’idea del chitarrista romano Gianfranco Malorgio dell’Hot Club Roma in collaborazione con il direttore artistico del Festival Jazz Tradizionale di Lanciano Renato Gattone, lo spettacolo di musica e parole che verrà messo in scena al Teatro Tor Bella Monaca da Giorgio Tirabassi dall’8 al 10 novembre “Django Reinhardt, il fulmine a tre dita" è un omaggio ad una delle più illustri figure della musica contemporanea, sicuramente il più grande chitarrista jazz che sia mai uscito da un paese europeo. Giorgio Tirabassi in questo suo nuovo spettacolo  racconta al pubblico la vita di questo artista straordinario, icona indiscussa dello stile Manouche, all’apice del successo negli anni Trenta e Quaranta. Attore e musicista, Tirabassi, noto volto di molte fiction italiane di successo da "Distretto di Polizia" a "Benvenuti a Tavola"  attraverso la lettura e la recitazione narra i passi e gli aneddoti più significativi della vita del jazzista gipsy. Tra momenti ironici e passaggi commoventi lo spettatore si ritrova proiettato nell’Europa della sale da ballo della Parigi negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, un'epoca a cavallo tra speranze e dubbi sul futuro. Come in un film in bianco e nero si ripercoreranno i gesti e le sensazioni di quell'epoca.
Ad affiancare Tirabassi in questa rivisitazione, sette musicisti professionisti del Gipsy Jazz – due chitarre, un violino, due fiati, contrabbasso e batteria – per una potenza di suoni che si preannuncia coinvolgente e appassionante. Di facile ascolto, il Jazz Manouche alterna momenti ricchi di virtuosismi ad altri romantici e intrisi di malinconia; sentimenti e stati d’animo che solo la musica gitana sa evocare, riuscendo a toccare le corde più nascoste di ognuno di noi. Con Giorgio Tirabassi, voce e chitarra solista, Moreno Viglione, chitarra solista, Mauro Carpi, violino, Gianluca Galvani, cornetta, Gian Piero Lo Piccolo, clarinetto e sax, Gianfranco Malorgio, chitarra ritmica, Renato Gattone, contrabbasso, Gianluca Perasole, batteria.
Dall'8 al 10 novembre presso il Teatro di Tor Bella Monaca Via Bruno Cirino, 00133 Roma- telefono:06/2010579 ‎ ·www.teatrotorbellamonaca.it
Il  Teatro Tor Bella Monaca fa parte della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e gestita da Zètema Progetto Cultura con la direzione di Emanuela Giordano.
 Il raggruppamento che guida la gestione del Teatro Tor Bella Monaca è composto da: ASSOCIAZIONE SEVEN CULTS, ARTENOVA, KIPLING ACADEMY, LA CASA DEI RACCONTI, NATA TEATRO, SCUOLA DI MUSICA BELA BARTOK e TEATRO POTLACH.

EVENTO PROMOSSO DA


domenica 3 novembre 2013

CAMBIA LA PAGINA APPUNTAMENTI...CON GUSTO!

Una nuova veste grafica anche per la pagina APPUNTAMENTI...CON GUSTO che vi consigliamo di visitare!!!! RomaSuonaBene si sta approssimando alle 50.000 visite e vuole festeggiare questo appuntamento con una nuova veste. Più dinamica, più completa, più elegante... dopo il "cambio d'abito" di Mondo Liscio che cambia definitivamente nome e forma, ecco anche cambiare un'altra pagina. Un ulteriore passo verso la creazione di un sito energico e giovane, lineare ed uniforme in risposta ad una  più pratica consultazione da parte vostra!

mercoledì 30 ottobre 2013

I migliori appuntamenti per la serata di Halloween sulla nuova pagina Liscio e Non Solo

Se cerchi il brivido e la migliore delle feste di Halloween allora non perdere tempo. Nella nuova pagina Liscio e Non solo.. una sezione dedicata alle feste di Halloween di Roma e della provincia. Gli eventi in continuo aggiornamento. Tenetevi collegati...Andate su http://liscioenonsolo20.altervista.org/

"Per Quello Che Sono" l'album di esordio della giovane e talentuosa cantautrice romana Ghita.

“Per Quello che Sono” è l’album d’esordio della giovanissima cantautrice romana Ghita Casadei,meglio nota  solo come Ghita. È uscito il 30 aprile, con presentazione ufficiale presso il tempio dello swing a Roma, il Big Mama, uno dei locali storici della Capitale per quanto concerne la musica dal vivo. Undici tracce in tutto, tutte composte da Ghita. Brani di pregevole fattura, cantati con eleganza finissima. Un sound molto retrò che chiama nuovamente allo swing degli anni Cinquanta, con piccole venature che riversano sul blues e sul folk. Espressione di quella nuova creatività artistica di molti giovani cantautori, che si riarruolano alla canzone italiana vera, quella d'un tempo che molti oggi hanno paura di riproporre. Beffarda, romantica, briosa e delicata, Ghita sembra saper unire il fascino e l’eleganza di Nina Zilli all’ironia di Arisa, premendo l’acceleratore sulla sua vigorosa e singolare voce. Tra i brani che ci hanno particolarmente interessato vanno citati “Mani Di Sabbia”, con l’atmosfera particolarmente mediterranea, che richiama un po’ lo stile di un’acerba Teresa De Sio. Una canzone calda e sensuale, che parte come una marcia, per diventare una sorta di ballata che unisce le influenze musicali delle varie culture mediterranee. Una canzone che pare volersi liberare nell’aria arroventata dal sole o distendersi a mani giunte su di un prato. Un ritornello accattivante,che ha il sapore dell’estate e che piace già dal primo ascolto. Sicuramente brano che si distoglie un po’ dallo swing allegro da quei  brani del disco, come “La Donnina Conturbante”, “Girotondo Delle Tre” o ”Mio Bel Fior”, molto più influenzati dal bepop e dal  jazz mainstream.

In ogni pezzo, Ghita racconta l’amore, le emozioni, la vita…tutto quello che può portare un ascoltatore a sognare ed immaginare. Canzoni molto visive, riescono quasi a far intravedere frame, istantanee, scene, con semplicità allegre, spensierate e solari. Un bel disco senza dubbio, un bellissimo scorcio della nuova canzone italiana, creata ed interpretata da una giovanissima (Ghita, nasce a Roma nel 1984), che riesce ancora a raccontare qualcosa di nuovo. Segno che nonostante tutto, la musica italiana non è finita, ma ancora ha un futuro. Una citazione la meritano anche i musicisti che suonano in questo album: i “Piccoli Pacchetti Perduti” che sono Simone Battista alle chitarre, Emanuele Frascà al basso e Daniele Russo alla batteria. Ghita nell’album, canta, suona la chitarra l’ukulele e il pianoforte, dimostrandosi artista completa e malleabile. Dotata di profonda cultura in quanto laureata in storia del teatro, riesce a saper fondere fantasia, estro e tecnica. Nel brano che dà il titolo al disco “Per Quello Che Sono” si lascia andare ad una piccola concessione al pop. Canzone struggente, nella quale Ghita rende al massimo, con la sua voce. Un brano che racconta un altro aspetto di Ghita e della sua musica che comunque tende a spaziare e a non lasciare inesplorato nessun genere, nessuna strada. “Per Quello Che Sono” è di certo un album dalle mille sfaccettature, dalle molteplici personalità, da quella ironica e brillante di “La Donnina Conturbante” e “Volubile”, a quella passionale di “Per Quello Che Sono”, da quella popolare di “Mani di Sabbia” a quella più colta e ricercata di “La Passatista”. Un disco sorprendente che rispecchia in pieno la personalità di questa cantautrice davvero singolare. Per saperne di più su Ghita e sulla sua opera vi rimandiamo ai seguenti link:
Contatti:


Attualmente Ghita sta facendo il tour promozionale del disco “Per Quello Che Sono”
RomaSuonaBene vi invita ad ascoltare e conoscere dal vivo questa straordinaria artista che sarà al il prossimo 2 novembre al Pane e le Rose" - Via Ennio Quirino Visconti 61a (Roma, Prati)- ore 22.00, ingresso libero.
Poi ancora il 7 novembre, 2013, Live all'Hopificio in Piazza Cesare Baronio, 2 sempre a Roma.

Vi aggiorneremo per i prossimi appuntamenti

domenica 27 ottobre 2013

La festa dei Runaway al Nag's Head lo scorso 26 ottobre.

Report: Daniele Crescenzi
Foto: Guglielmo Spagnoletto
I Runaway sono una tribute band di John Bon Jovi e della sua band. La band si compone di Carlo Catelli alla voce, Ilaria Cafarelli ai cori, Paolo Castellani alle tastiere, Stefano Mastrangeli alla chitarra, Rodolfo Valeri al basso e Marco Armari alla batteria. I Runaway nascono a fine 2012 con l'intento di rendere un tributo al favoloso quartetto rock americano che vede, con spirito di squadra, rendendo ogni loro spettacolo un evento allegro e spensierato. Tutti i musicisti appartengono al circuito rock romano, ogni loro live, è un momento d'incontro anche tra le tante band di amici, che non fanno mai mancare il loro supporto. 
La sera del 26 ottobre al Nag's Head di Via 4 Novembre, ha confermato lo spirito di allegria e spensieratezza che li contraddistingue e di profondo legame con le altre realtà underground capitoline.
Una serata esplosiva, dove pian piano la band di è scaldata ed in progressione ha reso sempre di più, coinvolgendo un pubblico, che nel corso della serata è aumentato di numero, in maniera vistosa e si è sempre più reso protagonista insieme alla band, in uno spirito quasi di cameratismo.
Insomma grande euforia, tanto rock, tanta simpatia: questi sono i Runaway. Già dal secondo brano in scaletta "Born To Be My Baby", l'ambiente del Nag's Head ha iniziato ad infuocarsi. Il gruppo mette subito un pezzo da novanta della discografia dei Bon Jovi, per l'appunto "Runaway", brano il cui titolo è stato scelto dalla band come proprio nome. 
Scelto anche in quanto primo importante successo della band americana, nel lontano 1984 Il resto che viene a seguire è una carellata di successi: "You Give Love A Bad Name" con annesso inevitabile coro del pubblico, la bellissima"Amen", canzone molto intensa e riflessiva; senza dubbio il momento più intimo e di profonda dolcezza della serata. Una dedica speciale, ad una persona importante, in una serata particolare, molto particolare. Poi "Because We Can", con la quale si ritorna al grande rock. Si viaggia con Catelli e compagni verso le strade polverose dei deserti dell'Arizona con "Dry Country", pezzo americanissimo dei Bon Jovi, caratterizzato dalla lunga coda finale, che viene accompagnata dal pubblico. C'è anche un momento per far salire una piccola-grande fan dei Bon Jovi e anche dei Runaway, una loro amica, di nome Giorgia, che non poteva non completare la Sua festa di compleanno, se non con un intervento sul palco insieme ai suoi beniamini, per cantare insieme un brano di una canzone della mitica band del New Jersey. 
Arrivano "What About Now" e ancora "Hey God..." e ancora "I'll Be There for You!". La festa entra nel vivo, il cantante Catelli scende in mezzo al pubblico e la band e suoi spettatori diventano una cosa sola."Love Is The Only Rule" diventa quasi un ensemble, un brano corale, che Catelli canta con le persone sedute ai tavoli o in piedi a riempire il locale in maniera sempre più vistosa. Scendono in pista un po' tutti. Pure nei lati del locale, dove si manteneva gente in maniera più riservata, le inibizioni cadono e si canta a squarciagola insieme ai Runaway. E' una festa! La loro festa! Arriva finalmente " It's My Life" dal glorioso album "Crush" del 2000, poi "Wanted Dead or Alive" con il quale si ritorna un po' alle origini del sound dei Bon Jovi, ai primordi della loro carriera con l'album "Slippery When Wet"  dal quale viene estrapolato per la serata anche l'irrinunciabile e straordinaria "Livin' on a Prayer".
La chiusura, dopo "Always" (che tutti un po' non vedevano l'ora di cantarla) non poteva che essere affidata a "New Jersey", pietra miliare del rock e della discografia dei Bon Jovi, con "Bad Medicine", uno degli inni di questo gruppo.
Una serata davvero bella, dove si è visto davvero un vasto pubblico cantare e divertirsi a suon di rock. Gli stessi gestori del Nag's Head sono stati prodighi di complimenti, avendo ringraziato dalla console, pubblicamente il gruppo dei Runaway, inserito a loro dire "tra i quattro-cinque preferiti, di tutti quelli che hanno suonato live nel locale". Complimenti sentiti per l'energia che han saputo trasmettere ed il clima di goliardia che hanno instaurato con il pubblico.
GALLERIA FOTOGRAFICA











Nuova Pagina Liscio & Non Solo...

Dall'esperienza di Mondo Liscio, nasce una pagina tutta nuova dedicata al ballo e al divertimento. Eventi di salsa, tango, serate cabaret, discoteche, party esclusivi, feste, il divertimento allo stato puro nella notte di Roma e nelle notti più esclusive del centro Italia. I migliori appuntamenti fuori porta con le serate ballabili, le orchestre, eventi jazz, il mondo del ballo non è mai stato così divertente con Liscio & Non Solo...
La pagina subirà ancora dei miglioramenti e degli accorgimenti affinché sia sempre più bella accattivante ed esclusiva.

venerdì 25 ottobre 2013

Al Mahalia è andata in scena la grande festa delle Highway to Her.

Report: Daniele Crescenzi
Foto: Daniele Crescenzi e Max Capuano
L'autostrada questa volta non porta all'inferno (Highway to Hell), ma in paradiso. Un paradiso fatto di bellezza, bravura ed allegria. La grande festa a suon di rock, per celebrare un doppio compleanno, quello della batterista Misa e della bassista Anais. Le Highway to Her, unico tributo italiano tutto al femminile dei mitici AC/DC hanno fatto le cose in grande, come era giusto che sia. Tanti tantissimi amici, non hanno voluto mancare a questa festa nello splendido scenario del Mahalia di Via Ilia. Uno show con tanti ospiti che hanno condiviso il palco del locale, con le ragazze, scatenatissime come sempre. Sono intervenuti tra gli altri Martina Bertini ( basso delle Desperate Blues Girls), Camillo Albertini (batterista degli AC/HD), Davide Zezza dei Drunken Monkeys, Stefano Cascio (chitarrista degli Aredhea e dei Rokkhard, improvisatosi cantante per l'occasione), Alessandra, vocalist delle Mia Wallace e tanti altri amici che non pur non essendo saliti sul palco, calorosamente dal pubblico hanno fatto sentire la loro rumorosa e preziosa presenza (Damir Rapone dei W.H.I.P., Mauro Fiore degli Inverso, Silvia "Skull" Pietroni degli One Eyed Jack, tra gli altri). Abbiamo detto come  Marilisa "Misa" Asci alla batteria e Anais Noir al basso erano le due festeggiate in quanto, il destino ha voluto che nascessero lo stesso giorno, e poi dopo qualche anno si incontrassero quasi per caso, per diventare membri di una band particolare che rende omaggio al gruppo australiano più famoso del pianeta, mettendo un pizzico di quella eleganza tutta femminile che contraddistingue una "female band" come questa.Uno dopo l'altro sono stati eseguiti tutti i più grandi successi di questo gruppo, interpretati e riarrangiati per la voce di Kate Sale, che ne fa un'interpretazione molto raffinata, soprattutto di brani come "Rock'n'Roll Train" oppure "You Shook Me All Night Long".

Come sempre lo show ripercorre le tappe più importanti della carriera degli AC/DC, ma si concentra molto  sull'album "Back in Black", il loro disco di maggior successo, primo dopo la morte di Bon Scott e l'ingresso nella band di Brian Johnson ed il secondo disco più venduto al mondo, dopo "Thriller" di Michael Jackson. Vengono proposti da quest'album "Back In Black", con una special guest alla chitarra ovvero Davide Zezza dei Drunken Monkeys, una scatenata "Given the Dog a Bone", "Rock and Roll Ain't Noise Pollution" e la già citata e bellissima  "You Shook Me All Night Long".
Dall'album "Highway to Hell", con il quale le ragazze hanno giocato con il nome, "Highway To Her"( dove la parola "Hell" cioè inferno diventa "Her", "lei") arriva il primo potente pezzo "Girls Got Rhythm" e non poteva che essere così per aprire le danze, al quale segue "You Shook Me All Night Long" e "It's A Long Way To The Rock'n'Roll".

Un inizio scintillante. Poi tutti i  tanti intramontabili e bellissimi pezzi della band culto dell'hard rock: "Thunderstruck" cantata con la partecipazione di Camillo Albertini degli AC/DC alla batteria, Stefano Cascio degli Aredhea, Martina Bertini e Raffaella Monza delle Desperate Blues Girls. Grande finale naturalmente, sempre in ensemble con i tanti ospiti affidato naturalmente alla goliardica ""Highway to Hell", a conclusione di una festa clamorosa, resa possibile anche dallo scatenato e straordinario pubblico. Ancora una volta la passione e la straordinaria energia trascinano e  si impossessano il pubblico, che non può far altro che liberarsi di ogni inibizione e cedere al ritmo. Non poteva essere in altro modo. Le “Highway” hanno saputo conquistare anche il Mahalia.

Un ringraziamento a questo locale molto elegante che si trova nei pressi di via Appia Nuova. 
GALLERIA FOTOGRAFICA




mercoledì 23 ottobre 2013

ANIME DI CARTA : DI SCENA SOLISTI E CANTAUTORI ALLA LOCANDA BLUES IL 16 OTTOBRE

Foto e Report di Fabio Spagnoletto
Anime di carta, la manifestazione canora ideata e diretta da Emanuela Petroni, non finisce mai di stupirci : abbiamo assistito la sera del 16 ottobre ad un altro fantastico evento che ha entusiasmato i numerosi presenti accorsi nell'ormai celeberrima Locanda Blues della famiglia Quarantini .
Questa volta sul palco niente gruppi : sono stati protagonisti i giovani solisti (con l'eccezione di qualche duo) una ventina di artisti di diversa estrazione musicale:: dai cantanti tradizionali che hanno eseguito con bravura brani celebri,( italiani ed esteri) ai cantautori ed ai rappers. La giuria tecnica della manifestazione ha davvero avuto l'imbarazzo della scelta nel giudicare questi bravissimi interpreti, tra questi spicca la notevole la presenza scenica e le bellissime voci di Barbara Centrone (voce anche dei Beyond The Rules, cover band dei Gun's Roses ) Giulia Vestri Marco Bulgari e Valentina Bonafede (accompagnata con la chitarra dal bravissimo musicista Simone Osmari). Sicuramente degna di nota anche l'esibizione di Silvia Pasquali che possiede timbro di voce che ricorda molto quello di Carmen Consoli.
Un momento di elevato spessore artistico e al disopra di tutto di grande spettacolo è stata la performance di due bravissimi cantautori emergenti dei quali sentiremo parlare: Alessandro Cives e Vladimiro Modolo . Simpaticissimi, pieni di energia, più di ogni altra cosa preparati e rigorosi. Si sono esibiti sia singolarmente e sia in coppia coinvolgendo gli altri artisti intervenuti alla serata. Poi, come non citare anche l'esibizione di Joe Galatone, accompagnato con la chitarra da Alessandro Cives, con il quale ha reso omaggio al grande di Franco Califano con i brani “Un tempo piccolo” e “Mentre fuori piove”; e quella di Marco Scintilla , artista eclettico, versatile ed istrionico che ha reinterpretato magistralmente il famoso brano dei Led Zeppelin “Stairway to Heaven” 
Una serata, di ottima musica, senza dubbio, con una atmosfera di allegria e famigliarità tra tutti i partecipanti. Spetta il merito all'opera professionale e umana dell'impareggiabile Emanuela Petroni che ha dato la possibilità della ribalta a centinaia di artisti che le devono grande riconoscenza.
Ospiti graditissimi della serata,sono stati la simpaticissima e statuaria Marcia Sedoc, subrette televisiva, attrice cinematografica e leader del corpo di ballo brasiliano "Cacao Meravigliao" e la giornalista e critica musicale di Radio Onda Libera, Concesion Gioviale.
Si ringrazia la " Locanda Blues" per averci ospitato

FOTO GALLERY DELLA SERATA










lunedì 21 ottobre 2013

Una sera con i Darkage e i Wait Hell In Pain!

Report:Daniele Crescenzi
Foto:Guglielmo Spagnoletto
All’Alvarado Street di via Attilio Mori al Pigneto, lo scorso 17 ottobre è stata la volta dei Wait Hell In Pain e dei Darkage. Due band uguali e diverse allo stesso tempo: i Darkage si rifanno un po’ allo stile metal anni ’80 di gruppi come i Metallica, i Wait Hell In Pain fanno una musica più in linea con le nuove tendenze che uniscono le classiche sonorità dell’ heavy metal con il post-punk e le ambientazioni più oscure tipiche del gothic metal e del doom. Il loro è uno stile che amano identificare come WHIP Metal, ovvero una fusion di varie influenze che vanno dall’ hard rock al progressive, reso unico anche dalle diverse esperienze musicali di provenienza dei vari elementi. 
La serata dell’ Alvarado apre con l’esibizione dei Darkage. Quattro ragazzi ben determinati che rispondono ai nomi di Domenico Sepe (voce), Domenico Cannatà (basso), Gianluca Polito (batteria) e Dario Laurenzi (chitarra). Dicevamo di loro che hanno uno uno stile di suonare che si rifà interamente al thrash di gruppi come i Metallica ma anche come i  Megadeth ed Anthrax, ovvero il top del thrash metal. 
 Tecnicismi strumentali ed aggressività, uniti ad un certo effetto distorto e alla velocità di esecuzione … tutti i brani che vengono eseguiti paiono strizzare l’occhio ad opere rock immense come  il mastodontico "Master of Puppets" dei Metallica, oppure  "Overkill" dei Motörhead o anche "Nevermind" dei Nirvana. Tra i pezzi di rilievo della loro performance, ci sono particolarmente piaciuti “Creature Of The Night”, “The Dog”(brano scherzosamente dedicato al cane del batterista Gianluca Polito), “Raw” e “The Bells”(con un testo rivisitato di un’opera di Edgar Allan Poe).
“The Bells” è un pezzo che si distingue un po’ dagli altri per essere più tendente all’hard rock, “The Dog” è sicuramente il brano più “cattivo” caratterizzato da riff molto veloci e repentine improvvisazioni che scardinano ritmo e sequenza musicale. Quasi una rapsodia in stile metal, dove la voce di Domenico Sepe si impone in maniera più autoritaria che mai. Un’esibizione di tutto rispetto. I Wait Hell In Pain seguono subito dopo.
 Di loro c’è poco da dire, in quanto abbiamo quasi detto tutto, avendoli spesso seguiti e ammirati in varie occasioni. Sono bravi, certamente. Coinvolgenti senza ombra di dubbio. Ma in questa particolare serata hanno saputo essere anche divertenti. Complice anche un insolito spettatore: Mauro Fiore batterista degli Inverso. 
Compagno di “squadra” del bassista Damir Rapone ne Il Branco (cover band dei Negrita) è stato protagonista a suo modo della serata con i W.H.I.P. che non hanno mancato di dedicargli un bis di “Mother” con Stefano Prejanò e Ludovico Luce che scendono dal palco e gli si dirigono incontro suonando un “quasi solo per lui” l’assolo su scale diverse delle due chitarre che caratterizza il brano. Anche per loro una serata in grande spolvero, dove hanno saputo dare il massimo come sempre. Tra i brani proposti del loro repertorio “Stolen Dream”, “Delirium”, “Behind The Mask”, una pregevole cover dei Muse (“Supermassive Black Hole”) resa unica dalla deliziosa voce di Kate Sale, dolce ed aggressiva allo stesso tempo e naturalmente “Forbidden” uno dei brani più apprezzati da chi li segue. Prossimo appuntamento con i W.H.I.P. è per Venerdì 25 ottobre 2013 al Defrag di via delle Isole Curzolane, 75 a Roma (zona Tufello) con loro sul palco ci saranno questa volta i Gegenschein. Come vi consigliamo sempre: NON PERDETEVELI!!!!

domenica 20 ottobre 2013

Bring Me The Horizon, il 24 novembre all' Orion di Ciampino

Giovanissimi pionieri del nuovo deathcore inglese, arrivano in Italian all'Orion di Roma il 24 novembre dopo aver da poco pubblicato il nuovo album dal titolo "Sempiternal": un lavoro che amplia il loro campo di azione grazie a parti di musica elettronica fino ad ora mai sentiti, permettendo alla band un salto di qualità non indifferente. I Bring Me The Horizon  si sono formati nel 2004. Inizialmente in formazione a quattro con il cantante Oliver Sykes, la chitarrista solista Lee Malia, il bassista Matt Kean ed il batterista Matt Nicholls, dallo scorso anno vedono aggiungersi Jordan Fish alle tastiere, diventando così un quintetto. Facce da bravi ragazzi che si antepongono a corpi riempiti di tatuaggi, vestiti sciatti e fare da "duri", i  Bring Me The Horizon risentono molto delle forti influenze metalcore e post-hardcore provenienti dai recenti gruppi musicali americani. 
Il loro primo album studio, "Count Your Blessings", è uscito il 30 ottobre 2006 in Inghilterra. Il loro secondo album studio, "Suicide Season" è stato rilasciato il 29 settembre 2009, sebbene una versione remixata intitolata "Suicide Season - Cut Up!" è stata licenziata dalla casa discografica un anno dopo. Prima dell'uscita di quest'ultimo album il chitarrista  il chirarrista storico Curtis Ward annuncia l'uscita dal gruppo per problemi personali. È stato in seguito sostituito dal chitarrista Jona Weinhofen e successivamente da Lee Malia. Il terzo album studio del gruppo intitolato "There Is a Hell", "Believe Me I've Seen It". "There Is a Heaven", "Let's Keep It a Secret" è stato rilasciato il 4 ottobre 2010. Il quarto album studio "Sempiternal" è uscito il 1° Aprile 2013, il primo con la nuova etichetta RCA Records. Sarà possibile ammirarli all' Orion di Ciampino il prossimo 24 novembre.
BRING ME THE HORIZON
Live at Orion Live Club
Domenica 24 Novembre 2013 ore 20.00
Apertura porte alle ore 19:00
Viale J.F. Kennedy 52.
Ciampino(Roma)
- Prezzo del biglietto in prevendita: €25,00 + diritti di prevendita. Prezzo del biglietto in cassa la sera dello show: €30,00.
Recapiti e info
Tel: +39 06.89013645
Tel: +39 06.54220870 (The-Base s.r.l.)
Cell: +39 338.7638681

Spandauline in concerto al Mahalia il prossimo 7 novembre. Con loro sul palco anche i favolosi Sonix

Abbiamo conosciuto qualche tempo fa questo progetto molto interessante degli Spandauline, una tribute dedicata ad una delle band più celebri degli anni '80: gli Spandau Ballet. Il gruppo è capitanato dal bravo Massimo Ponzi, personaggio sicuramente carismatico e dotato di una voce molto bella e coinvolgente.
Lui è il frontman di questo gruppo che unisce eleganza, stile e bravura. Con Ponzi, a formare gli Spandauline ci sono il  virtuoso chitarrista Antonio Tramontano, il sax di Carlo Micheli, Menotti Minervini al basso, Giorgio Amendolara alle tastiere, Daniele Formica alla batteria e le belle e brave coriste Laura Indiveri e Cecilia Mugnaini.
Gli Spandauline ripercorreranno tutti i momenti più significativi della discografia degli Spandau Ballet e le belle melodie di Tony Hadley della mitica band in un'atmosfera e con un sound tipica degli anni 80 con una formazione rinnovata ancora più coinvolgente. Gli Spandauline saranno in concerto nello splendido e raffinato scenario del Mahalia il prossimo 7 novembre. Una serata straordinaria ed imperdibile che verrà aperta progetto rock inedito dei Sonix, una band davvero fantastica che abbiamo imparato a conoscere. Sonix è una realtà pop-rock che esiste dal 2000 e che ha nella mescolanza geografica e musicale il punto di forza di tante esperienze diverse. 
Hanno all'attivo già oltre 250 concerti e un disco messo in cantiere (MELTIN' POP, pubblicato nel 2009 dall'etichetta VideoRadio), 5 demo-cd autoprodotti, e varie esperienze radiofoniche, televisive e pubblicitarie. Ottime prestazioni in vari contest e concorsi, non ultimo "Anime di Carta" la scorsa stagione.
GIOVEDI 7 NOVEMBRE al MAHALIA
SPANDAULINE in concerto( apertura live con i SONIX)
MAHALIA
Via Ilia, 12 (angolo via Turno, Furio Camillo, Appio - Tuscolano) - ROMA
Telefono: 06 788 3898
Ingresso gratuito
(Consigliabile la prenotazione)


sabato 19 ottobre 2013

Eric Martin in concerto all'Init il prossimo 2 novembre

Eric Martin, cantante e leader dei Mr. Big, torna in Italia durante il suo tour europeo. Cantante e chitarrista con trent'anni di carriera alle spalle sta portando in giro per l'Europa i classici dei Mr. Big e il meglio dei suoi brani da solista. Il tutto in performance acustiche.
Eric Martin ha venduto 30 milioni di album in tutto il mondo e vanta collaborazioni con importanti nomi della scena rock internazionale come AC/DC, ZZ Top, Van Halen e Toto che lo hanno portato a riscuotere ulteriori consensi da aggiungere a quelli conquistati con i Mr. Big e come solista.
Questo straordinario compositore e musicista è all'Init Club di Roma il 2 Novembre per l'unica data romana del suo tour Europeo.
L'ingresso alla serata è di 10 euro. L'apertura dei cancelli è alle 21:30 e l'inizio del concerto è previsto per le 22:30. 
Eric Martin in concerto
Sabato 2 Novembre 2013
INIT CLUB
 Via della Stazione Tuscolana, 133, 
00182 Roma
Apertura cancelli ORE 21.30
inizio concerto ORE 22:00-22:30
INFOLINE:329-3624612- 069-7277724
BIGLIETTO:10€